Parità di genere nel lavoro
milioni di donne subiscono discriminazioni nel mondo del lavoro. Questo preoccupante fenomeno non solo viola i diritti fondamentali ma ha anche conseguenze rilevanti dal punto di vista economico e sociale. Le discriminazioni soffocano opportunità, sprecano il talento umano necessario per progresso economico e accentuano le tensioni sociali e le disuguaglianze.
La lotta alla discriminazione è parte essenziale della promozione del lavoro dignitoso
milioni di donne subiscono discriminazioni nel mondo del lavoro. Questo preoccupante fenomeno non solo viola i diritti fondamentali ma ha anche conseguenze rilevanti dal punto di vista economico e sociale. Le discriminazioni soffocano opportunità, sprecano il talento umano necessario per progresso economico e accentuano le tensioni sociali e le disuguaglianze.
La lotta alla discriminazione è parte essenziale della promozione del lavoro dignitoso
L’Italia sta lasciando indietro le donne
La pandemia pesa sull’occupazione femminile.
Occorre riportare al centro dell’attenzione le pari opportunità sul lavoro.
Il termine coniato ad hoc: 'she-cession' rappresenta la pesante recessione femminile. Negli ultimi anni posti di lavoro persi e divario salariale crescente, fino ad arrivare all'aumento dei lavori di cura non retribuiti e ad un welfare sempre più assente.
A conti fatti questa pandemia sta rimettendo l'orologio delle donne indietro di qualche anno, se non quando di decenni.
Nel 2020 su 101mila nuovi disoccupati, 99mila sono donne. Un disastro annunciato in realtà, lo scorso giugno l'Ispettorato del lavoro segnalava che 37.611 lavoratrici neo-genitrici si erano dimesse nel corso del 2019. La disparità tra le donne occupate e gli uomini occupati va oltre la pandemia. È endemica ed è legata soprattutto alla genitorialità.
La pandemia pesa sull’occupazione femminile.
Occorre riportare al centro dell’attenzione le pari opportunità sul lavoro.
Il termine coniato ad hoc: 'she-cession' rappresenta la pesante recessione femminile. Negli ultimi anni posti di lavoro persi e divario salariale crescente, fino ad arrivare all'aumento dei lavori di cura non retribuiti e ad un welfare sempre più assente.
A conti fatti questa pandemia sta rimettendo l'orologio delle donne indietro di qualche anno, se non quando di decenni.
Nel 2020 su 101mila nuovi disoccupati, 99mila sono donne. Un disastro annunciato in realtà, lo scorso giugno l'Ispettorato del lavoro segnalava che 37.611 lavoratrici neo-genitrici si erano dimesse nel corso del 2019. La disparità tra le donne occupate e gli uomini occupati va oltre la pandemia. È endemica ed è legata soprattutto alla genitorialità.